lunedì 7 aprile 2014

Eiaculazione precoce


DEFINIZIONE E DESCRIZIONE
Nell'ambito delle disfunzioni sessuali maschili l'eiaculazione precoce ricorre abbastanza frequentemente: circa il 25%-40% degli uomini. L'eiaculazione precoce si distingue in primaria quando insorge fin  dall'inizio dell'attività sessuale del soggetto e in secondaria se è intervenuta in un secondo momento, dopo un periodo di attività sessuale soddisfacente.  Si tratta, comunque, di un disturbo difficile da definire perché non esiste una possibilità di oggettivazione: per alcune coppie la precocità consiste solo nel fatto che i due partner non riescono a raggiungere l'orgasmo contemporaneamente, per altri si tratta di una eiaculazione che avviene subito dopo l'erezione. In pratica questo disturbo ha la particolarità che a volte può apparire tale solo in un'ottica duale, se confrontato alle aspettative dell'altro, e non in sé su scala individuale. In questo disturbo i meccanismi dell'orgasmo sono presenti, ma si esprimono con una tale rapidità da frustrare il soggetto nella ricerca del suo piacere. 
L'eiaculatore precoce è, sostanzialmente, un soggetto iperemotivo che non riesce a controllare tali sue reazioni. Poiché questo disturbo viene vissuto con un senso di vergogna, il paziente tende a sottovalutarlo rifiutandosi di affrontare seriamente il suo problema (sostenuto in ciò dalla frequente acquiescenza passiva della partner) e finendo così per creare una disarmonia cronica. 

CAUSE 
Le cause possono essere di tipo organico dovute, ad esempio, ad ipersensibilità del glande eventualmente accentuata da anomalie anatomiche esterne come la fimosi e il frenulo del pene corto, oppure a processi infiammatori come prostatite e vescicolite. Nella maggioranza dei casi, però, le cause di tale disfunzione sono d'origine psicologiche ed emotive, e riguardano spesso un'errata abitudine psicofisiologica acquisita attraverso un'attività autoerotica condotta con fretta e frenesia nell'epoca adolescenziale, spesso per via di sensi di colpa latenti o della necessità di celare tale pratica agli adulti. 
Alla difficoltà nel controllo dell'eiaculazione può inoltre contribuire il fenomeno dell'ansia da prestazione e una più generale difficoltà a gestire ed esprimere le emozioni.
Talvolta questo disturbo può mascherare una inconscia aggressività verso la donna in generale (quando la disfunzione è primitiva e permanente) o verso una partner in particolare (quando è secondario e congiunturale).
Per la psicoanalisi la "ejaculatio precox" è espressione di una fissazione all'erotismo uretrale e di mancato raggiungimento dell'organizzazione genitale. 

ORIENTAMENTI TERAPEUTICI
Se il disturbo maschera conflittualità profonde, è bene che venga affrontato in prospettiva psicanalitica. Se, invece, esso è espressione di insicurezza emotiva, risente positivamente di un trattamento psicoterapico volto, da un lato a far comprendere che il disturbo di cui soffre non è determinato da un'alterazione organica o da un'insufficienza ghiandolare, bensì solo da un non maturo sviluppo emotivo, dall'altro all'allenamento dell'autocontrollo mediante tecniche comportamentali adeguate. Inoltre, poiché l'eiaculazione precoce si accompagna inevitabilmente all'ansia d'attesa il Training Autogeno costituisce un ottimo mezzo per affrontare in sede terapeutica tale disfunzione, così come i percorsi terapeutici brevi che utilizzano le immagini mentali. Ottimi risultati danno pure i protocolli di prescrizioni comportamentali elaborati ad hoc nell'ambito delle terapie strategiche brevi. I trattamenti farmacologici, invece,  che prevedono attualmente l'utilizzo di anestetici locali o l'assunzione di un farmaco appartenente alla categoria degli SSRI, denominato dapoxetin, non offrono soluzioni durature e definitive.

Dott.ssa Maria Giovanna Zocco