martedì 26 marzo 2019

Un libro per guarire: gestire la rabbia

IL VECCHIO E IL MARE di Ernest Hemingway 
Perché anche dopo 84 giorni consecutivi in cui esce con la barca senza prendere un solo pesce, il vecchio e comunque allegro e indomito. E anche quando gli altri pescatori ridono di lui, non si arrabbia. E anche se adesso deve pescare da solo - perché il ragazzo che andava con lui da quando aveva 5 anni, e a cui vuole bene, ricambiato, è stato costretto della dalla famiglia a tentare la fortuna su un'altra barca - non porta rancore. E perché lo l’ottantacinquesimo giorno esce di nuovo in mare pieno di speranza, e anche se quando prende all'amo il pesce più grosso che lui o chiunque altro abbia mai preso e tira la lenza con tanta forza da tagliarsi la mano, lascia comunque che il pesce lo trascini giù al largo. 
  E anche se dice a Dio che vorrebbe che il ragazzo fosse con lui, ringrazia di avere almeno i delfini che giocano e scherzano intorno alla sua barca. E anche quando sono passati un giorno e una notte e lui ha davanti a sé un altro giorno, e sono solo lui e il pesce non c'è nessuno ad aiutarlo, ancora non perde la testa. 
  E anche quando è stato spinto più lontano di quanto non sia mai stato spinto nella sua vita, e comincia a sentirsi sull'orlo della disperazione, si convince da solo a pensare a quello che ha, e non a quello che non ha, e a quello che può fare con quello che ha. 
  E anche se ha fame e sete ed è accecato dal sole, sa che non c'è niente di più grande, di più bello o di più nobile di quel pesce che lo trascina. 
  E anche quando il pesce viene divorato dagli squali e lui perde prima l'arpione poi il coltello nel tentativo di allontanarli; e anche se non riesce a salvare la carne del pesce, e quella prova lo lascia così stanco e indebolito che quasi si perde anche lui; e anche se quando finalmente torna a riva tutto ciò che resta del pesce è uno scheletro, lui accetta quello che è successo e non si scoraggia ma va, con gratitudine, a letto.
  Perché se vi immergete nella prosa semplice tranquillizzante di questa storia anche voi potrete innalzarvi al di sopra delle vostre emozioni. Vi unirete al vecchio nella sua barca, sarete testimoni del suo affetto per il ragazzo, per il mare, per il pesce, e lascerete che la storia vi riempia di pace e della nobile accettazione del presente, senza che resti spazio per il passato o per quello che si vorrebbe essere. A volte ci spingiamo tutti troppo oltre, ma questo non significa che non possiamo tornare indietro. E proprio come il vecchio, nonostante tutto, è felice, anche voi potete prendere esempio dal vecchio e del modo in cui convince se stesso. E dopo averlo letto terrete questo romanzo sul vostro scaffale, in un punto in cui possiate vederlo ogni volta che sarete arrabbiati. Allora vi ricorderete del vecchio, del mare, del pesce e lascerete andare via la rabbia ritrovando lo stato di calma.
Per chi fosse interessato, questo libro in formato Pdf potrà essere inviato gratuitamente a chi ne fa richiesta a questo indirizzo e-mail: mgzocco @gmail.com

Rabbia: emozione importante da conoscere bene

Puoi pensare che la tua rabbia serva ad un benessere più grande, ma è solo un'abitudine legata ai tuoi neuroni. Puoi fare di meglio per te stesso e il mondo andando oltre. 
Loretta Graziano Breuning
  Molti considerano la rabbia e l’aggressività come emozioni negative da controllare, da nascondere dentro sé stessi oppure, al contrario, da riversare fuori ad ogni costo. 
 Questi due atteggiamenti spesso hanno degli effetti collaterali molto negativi perché, nel primo caso possono condurre a stati depressivi più o meno gravi; nel secondo, possono rovinare le relazioni con il partner, con i familiari o, più in generale, con le persone amiche. 
  Tuttavia la rabbia può anche avere scopi costruttivi come ad esempio quando si vuole conquistare libertà e indipendenza, oppure quando si cerca di modificare i comportamenti altrui che non ci vanno bene. 
  La rabbia distruttiva, invece, nel caso in cui viene rivolta all’interno, è un po' come il veleno, perché se tenuta troppo dentro rischia di alterare il funzionamento biologico dell’intero organismo e diventare concausa di molte malattie fisiche oltre che di disturbi depressivi. Non a caso Freud quando parlava di depressione diceva che si trattava di una grande rabbia rivolta contro se stessi. 
  Mentre, al contrario, se la rabbia e l’aggressività vengono riversate all’esterno si rischia di compromettere le relazioni con persone che magari non c’entrano nulla con i motivi che innescano la rabbia.

Che cos'è la rabbia?
  La rabbia, insieme alla gioia e al dolore, è un'emozione primitiva tra le più precoci, per tale motivo essa può essere osservata sia in bambini molto piccoli che in specie animali diverse dell'uomo. 
  Le numerose ricerche compiute sui comportamenti di specie diverse dall'uomo, hanno dimostrato che l'ira e le conseguenti manifestazioni aggressive sono determinate da motivi direttamente o indirettamente legati alla sopravvivenza dell'individuo e delle specie. Gli animali spesso attaccano perché qualcosa li spaventa oppure perché vengono aggrediti da predatori, per avere la meglio sul rivale sessuale, per cacciare un intruso dal territorio o per difendere la propria prole.
  Negli uomini invece, i motivi alla base di un attacco di rabbia riguardano maggiormente la frustrazione di attività che erano connesse con l'immagine e la realizzazione di sé. Lo scopo in questo caso sembra più rivolto a modificare un comportamento che non si ritiene adeguato. 

 Da dove origina la rabbia?
  La psicologia e le varie discipline neuroscientifiche hanno dimostrato che la rabbia nasce come reazione alla frustrazione e alla costrizione, sia fisica che psicologica. Lo stesso Wilhelm Reich diceva che la rabbia è un'emozione

lunedì 11 marzo 2019

Idiocracy: l’instupidimento della razza umana è iniziato


Fonte:
Rischiamo l’era di “Idiocracy”: il benessere diffuso è causa di un generale abbassamento dell’intelligenza umana. Non è più necessaria per la sopravvivenza.
L’umanità diventa sempre più stupida! Lo aveva già profetizzato uno spassosissimo film del 2006, “Idiocracy“, nel quale si descrive l’umanità del 27° secolo dove l’intelligenza ha ceduto il posto alla stupidità più bieca.

Ora la conferma arriva da una teoria provocatoria elaborata da un genetista della Stanford University, secondo la quale l’uomo sta perdendo le sue capacità intellettuali ed emotive, dato che la rete di geni che conferisce il potere al nostro cervello è particolarmente vulnerabile alle mutazioni ambientali e sociali.
Nella società che abbiamo creato, non c’è più bisogno di creatività e ragionamenti per sopravvivere, quindi l’intelligenza potrebbe diventare qualcosa che inevitabilmente potremmo perdere!

Nonostante le scoperte scientifiche e gli avanzamenti tecnologici, l’uomo di duemila anni fa era molto più intelligente di oggi e, almeno da un punto di vista evoluzionistico, sarebbe ormai sul viale del tramonto.

A dirlo è Gerald Crabtree, genetista alla Stanford University (California) che ha condotto uno studio pubblicato dalla rivista Trends in Genetics su come si sia modificato il patrimonio genetico e intellettivo del genere umano. Il responso non è confortante: i nostri giorni migliori sarebbero già passati.
Alla base del pensiero di Crabtree, racconta il Guardian, c’è un’idea molto semplice. Ancora prima dell’invenzione dell’agricoltura e della scrittura, quando l’uomo viveva ancora di ciò che riusciva a cacciare, chi compiva un passo falso semplicemente soccombeva alle dure leggi della natura.

Nel film Idiocracy le persone intelligenti si riproducevano sempre meno mentre coloro che avevano un QI molto basso si facevano meno scrupoli popolando il pianeta.

Ad andare avanti e a riprodursi erano i più forti e più intelligenti. Oggi però non è più così. Con tutta probabilità, la nostra forza intellettuale ha cominciato a calare proprio con l’invenzione dell’agricoltura e con il sorgere delle prime comunità stanziali.

Spiega Crabtree: “Un cacciatore che non riusciva a procacciarsi il cibo o un rifugio moriva insieme alla sua progenie, mentre oggi un funzionario di Wall Street che commette un errore concettualmente simile riceverà comunque un bonus finanziario e probabilmente verrà considerato un potenziale partner da più donne. La selezione estrema è una cosa che appartiene al passato”.

E quindi, in quale tempo si colloca l’apice dell’umanità? Crabtree non ha dubbi: dopo aver studiato il corredo genetico degli uomini nelle varie epoche, è emerso che l’uomo avrebbe subito numerose variazioni negli ultimi 3.000 anni: una spirale discendente che ha portato l’umanità verso un progressivo e ineluttabile istupidimento genetico nell’arco di 120 generazioni.

Non a caso, infatti, la storia incorona il tempo della Grecia classica come uno dei periodi più intellettualmente fecondi della storia dell’umanità, secoli che hanno fissato i cardini delle società occidentali moderne, fondamenti che si sono tramandati fino ai nostri giorni.

“Siamo una specie sorprendentemente fragile dal punto di vista intellettuale”, continua Crabtree, “e probabilmente abbiamo raggiunto il nostro picco di intelligenza tra i 6.000 e i 2.000 anni fa. È sufficiente che la selezione naturale diventi meno severa che subito il nostro patrimonio intellettuale si indebolisce”.

La tesi dello scienziato californiano potrebbe essere presto confutata da altri studi, tuttavia Crabtree chiude la ricerca con una nota positiva: anche se il nostro genoma sembra diventare ogni giorno più fragile, la nostra società può contare su un forte sistema di trasmissione delle conoscenze che, diversamente rispetto al passato, riesce a diffondere la cultura velocemente e in modo capillare.

“Entro 3000 anni da oggi, è probabile che tutti gli esseri umani saranno stati sottoposti almeno a due ulteriori mutazioni genetiche che ridurranno la stabilità intellettuale ed emotiva, ma è molto probabile che la scienza progredirà a tal punto da essere in grado di risolvere il problema”, ha puntualizzato il prof.

“Non c’è bisogno di immaginare un giorno in cui non potremo più comprendere il problema, o contrastare la lenta decadenza nei geni alla base del nostro benessere intellettuale, o di avere visioni della popolazione mondiale guardando tranquillamente le repliche su televisori che non si potranno più costruire”.

Il Prof. Robin Dunbar, antropologo dell’Università di Oxford, afferma: “Il Prof Crabtree, parte dal presupposto che la nostra intelligenza è progettata per consentire di costruire case e gettare lance dritte ai maiali nella boscaglia, ma non è quello il vero metro di giudizio del cervello”.
“In realtà, ciò che ha guidato l’evoluzione del cervello umano e dei primati è la complessità del nostro mondo sociale e quel mondo complesso non sta smantellandosi. Fare le cose che decideremo di fare per il nostro partner o il modo migliore per allevare i nostri figli saranno sempre e comunque con noi”.

“Personalmente non sono sicuro che in un prossimo futuro ci sarà qualche ragione per essere tutti colti dal panico. Il tasso di evoluzione delle cose richiede decine di migliaia di anni e senza dubbio l’ingegno della scienza troverà soluzioni a tale circostanza, se non saltiamo in aria prima”, conclude il Prof Dunbar.




sabato 9 marzo 2019

La medicina cinese dice che svegliarsi in orari anomali è indice di 1 di questi 5 problemi di salute

Foto tratta dal sito "Humanitas"
Secondo la medicina tradizionale cinese, il ciclo del sonno può rivelare molto sul nostro stato fisico ed emotivo e può persino trasmetterci messaggi da parte di una forza superiore. L’orario in cui si va a dormire o in cui ci si sveglia può rivelare un messaggio di allerta che non andrebbe ignorato. Qui vengono spiegati il significato di ognuno di questi.

1 – Se si ha difficoltà ad addormentarsi fra le 21:00 e le 22:00, potrebbe essere un segnale di stress. Sarebbe opportuno praticare tecniche di rilassamento o meditazione per riuscire a rilassarsi e a riposare.

2 – Svegliarsi fra le 11:00 e le 13:00 potrebbe indicare delusione emotiva. Secondo la medicina tradizionale cinese, questo è l’orario in cui è attiva la cistifellea. Perciò bisogna imparare a perdonare, ed accettarsi per ciò che si è.

3 – Se ci si sveglia fra le 13:00 e le 15:00 è perché si è accumulata rabbia. Questa energia è connessa al fegato ed è associata a rabbia ed ad eccesso di energia yang. Provare a bere un bicchiere di acqua fredda e meditare.

4 – Svegliarsi fra le 3:00 e le 5:00 potrebbe indicare che una forza superiore sta comunicando con noi. Quest’ora del mattino è legata ai polmoni e alla tristezza. Se ci si sveglia a quest’ora è perché una presenza superiore vuole guidarci verso un fine maggiore. Svolgere esercizi di respirazione per tornare a dormire.

5 – Svegliarsi fra le 5:00 e le 7:00 è associato alla presenza di blocchi emotivi. A quest’ora è attiva l’energia dell’intestino e significa che ci sono molti blocchi emotivi. Provare a stirare i muscoli oppure andare in bagno.

È affascinante come il corpo sia capace di inviarci segnali differenti sul nostro stato fisico, emotivo e spirituale, ed è importante per tutti noi imparare ad ascoltare e comprendere questi segnali per migliorare le nostre vite.

giovedì 7 marzo 2019

Il cacciatore che acchiappò la luce nelle sue reti dalle profondità della terra

L’intervista rivoluzionaria a Nikola Tesla che i  media non hanno mai fatto conoscere al mondo, realizzata nel suo laboratorio a Colorado Springs nel 1899 e nascosta per oltre 116 anni.
 Fonte:

“Volevo illuminare tutta la terra. C’è abbastanza elettricità per diventare un secondo sole. La luce apparirà intorno all’equatore, come un anello intorno a Saturno”.

Queste le parole di Nikola Tesla, considerato uno degli uomini più innovativi e misteriosi che hanno mai vissuto sulla Terra. Era un uomo che stava davanti al suo tempo ed è responsabile della maggior parte della tecnologia che utilizziamo oggi.

Infatti, se Tesla non avesse inventato e studiato tutto ciò che ha fatto nella sua vita, la nostra tecnologia oggi sarebbe notevolmente peggiore, ma purtroppo quasi nessuno riconosce i suoi meriti.

Le invenzioni di Tesla sono andate ben oltre l’elettricità. Ha fatto scoperte innovative come le comunicazioni radio wireless, i motori a turbina, gli elicotteri (anche se era Leonardo Da Vinci che aveva avuto l’idea), le luci fluorescenti e neon, i siluri e l raggi X. Al momento della sua morte, Tesla deteneva quasi 700 brevetti mondiali.

Di seguito vi mostriamo un’intervista molto rara di Nicola Tesla per la rivista “Immortality” nascosta per quasi 116 anni.

Nikola Tesla: l’intervista

GIORNALISTA: Sig. Tesla, lei si è guadagnato la fama dell’uomo che si è addentrato nei processi cosmici. Chi è lei, signor Tesla?

TESLA: È una domanda interessante, Sig. Smith, e tento di darle una risposta adeguata.

GIORNALISTA: Dicono che lei provenga dalla Croazia, dalla zona denominata Lika, dove la gente cresce assieme agli alberi, alle rocce e al cielo stellato. Dicono che il suo paese natale porta il nome dei fiori della montagna, e che la casa dove nacque si trova vicino al bosco e alla chiesa.

TESLA: Davvero tutto ciò che ha detto è la verità. Sono orgoglioso della mia origine serba e della mia patria croata.

GIORNALISTA: I futuristi dicono che il secolo XX ed il secolo XXI sono nati nella testa di Nikola Tesla. Celebrano il campo magnetico all’inverso e cantano inni al motore a induzione. Il suo creatore fu chiamato “il cacciatore che acchiappò la luce nelle sue reti dalle profondità della terra” e“il guerriero che catturò fuoco dal cielo”. Si dice che sia il padre della corrente alternata, colui che farà sì che la Fisica e la Chimica dominino la metà del mondo. L’industria lo proclamerà suo santo supremo, un banchiere per i più grandi benefattori. Nel laboratorio di Nikola Tesla si è scisso per la prima volta un atomo. Si è creata un’arma che produce vibrazioni sismiche. Lì si scoprirono raggi cosmici neri. Cinque razze lo venereranno in futuro, perché ha insegnato loro un grande segreto: che gli elementi di Empedocle si possono irrigare con le forze vitali degli eteri.

TESLA: Sì, queste sono alcune delle mie scoperte più importanti. Anche così sono un uomo sconfitto. Non sono riuscito a ottenere il maggiore dei miei obiettivi.

GIORNALISTA: Quale sarebbe questo desiderio, signor Tesla?

TESLA: Vorrei illuminare tutta la terra. C’è elettricità sufficiente per creare un secondo sole. La luce apparirebbe attorno all’equatore, come l’anello attorno a Saturno. L’umanità non è pronta per la grandezza. A Colorado Springs ho impregnato la terra di elettricità. Potremmo spargere anche le altre energie, come l’energia mentale positiva che si trova nella musica di Bach o Mozart, o nei versi dei grandi poeti. All’interno della Terra ci sono energie di allegria, pace e amore che si esprimono per esempio attraverso un fiore che cresce dalla terra, gli alimenti che escono da essa e tutto ciò che la rende la casa dell’uomo. Ho passato anni cercando la maniera di far sì che questa energia potesse influenzare la gente. La bellezza e l’aroma delle rose possono essere utilizzati come una medicina ed i raggi del sole come un alimento. La vita ha un numero infinito di forme e il dovere degli scienziati è quello di trovarle in tutte le forme della materia. Tre cose sono essenziali in questo senso. Tutto quello che faccio è cercarle. So che non le troverò, ma comunque non vi rinuncio.

GIORNALISTA: Quali sono queste cose?

TESLA: Un problema è il cibo. Quale energia, stellare o terrestre, può alimentare gli affamati della Terra? Con che vino si può acquietare tutta la sete, affinché le persone

venerdì 1 marzo 2019

Inquinamento luminoso e uso di sonniferi

I livelli di illuminazione esterna e l'inquinamento luminoso influenzano l'uso di sonniferi. Dove l'illuminazione è maggiore, maggiore è l'uso di farmaci ipnotici. Lo afferma una ricerca pubblicata sul "Journal of Clinical Sleep Medicine" (dell'Accademia Americana di Medicina del Sonno).

Immagine di inquinamento della luce del satellite (a sinistra) e valore medio di inquinamento luminoso di ciascun distretto (a destra). I colori più chiari indicano un maggiore inquinamento luminoso.

Obiettivi di studio

La luce notturna artificiale all'aperto è sempre più riconosciuta come una forma di inquinamento ambientale. Un'eccessiva esposizione alla luce notturna, da fonti interne o esterne, è stata associata a una serie di effetti deleteri sulla salute umana. E' stato condotto uno studio basato sulla popolazione nella Corea del Sud per valutare la possibile associazione tra illuminazione notturna all'aperto e insonnia negli anziani, come misurato dalle prescrizioni per i farmaci ipnotici.

Metodo

Questo studio ha utilizzato i dati del Servizio nazionale di assicurazione sanitaria 2002-2013 - National Sample Cohort (NHIS-NSC), su un totale di 52.027 adulti di età pari o superiore a 60 anni. I dati erano basati sulla mappatura satellitare della luce artificiale e i dati di utilizzo di due farmaci ipnotici, zolpidem (N05CF02) e triazolam (N05CD05).

Risultati

Dei 52.027 pazienti in questa ricerca, 11.738 (22%) avevano prescrizioni per farmaci ipnotici. L'aumento dell'esposizione artificiale alla luce notturna (stratificata per quartile) è stata associata ad una maggiore prevalenza di prescrizioni ipnotiche e all'assunzione giornaliera di dosi. Rispetto agli individui nel quartile più basso 1, i coefficienti di regressione per i giorni di prescrizione e le dosi giornaliere definite di tutti i farmaci ipnotici e di alcuni farmaci ipotonici erano significativamente più alti tra quelli che vivono in aree con luce artificiale notturna esterna più elevata (quartili da 2 a 4).

Conclusioni

L'esposizione artificiale alla luce notturna all'aperto era significativamente associata alla prescrizione di farmaci ipnotici negli anziani. Questi risultati sono coerenti con l'ipotesi che la luce artificiale esterna notturna possa causare disturbi del sonno.

Fonte: