I livelli di illuminazione esterna e l'inquinamento luminoso influenzano
l'uso di sonniferi. Dove l'illuminazione è maggiore, maggiore è l'uso di
farmaci ipnotici. Lo afferma una ricerca pubblicata sul "Journal of Clinical Sleep Medicine" (dell'Accademia Americana
di Medicina del Sonno).
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Immagine di inquinamento della luce del satellite (a sinistra) e valore medio di inquinamento luminoso di ciascun distretto (a destra). I colori più chiari indicano un maggiore inquinamento luminoso. |
Obiettivi di studio
La luce notturna artificiale all'aperto è sempre più riconosciuta come una forma di inquinamento ambientale. Un'eccessiva esposizione alla luce notturna, da fonti interne o esterne, è stata associata a una serie di effetti deleteri sulla salute umana. E' stato condotto uno studio basato sulla popolazione nella Corea del Sud per valutare la possibile associazione tra illuminazione notturna all'aperto e insonnia negli anziani, come misurato dalle prescrizioni per i farmaci ipnotici.
Metodo
Questo studio ha utilizzato i dati del Servizio nazionale di assicurazione sanitaria 2002-2013 - National Sample Cohort (NHIS-NSC), su un totale di 52.027 adulti di età pari o superiore a 60 anni. I dati erano basati sulla mappatura satellitare della luce artificiale e i dati di utilizzo di due farmaci ipnotici, zolpidem (N05CF02) e triazolam (N05CD05).
Risultati
Dei 52.027 pazienti in questa ricerca, 11.738 (22%) avevano prescrizioni per farmaci ipnotici. L'aumento dell'esposizione artificiale alla luce notturna (stratificata per quartile) è stata associata ad una maggiore prevalenza di prescrizioni ipnotiche e all'assunzione giornaliera di dosi. Rispetto agli individui nel quartile più basso 1, i coefficienti di regressione per i giorni di prescrizione e le dosi giornaliere definite di tutti i farmaci ipnotici e di alcuni farmaci ipotonici erano significativamente più alti tra quelli che vivono in aree con luce artificiale notturna esterna più elevata (quartili da 2 a 4).
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