giovedì 6 giugno 2019

Il Bushido

Immagine tratta dal sito www.sott.net
di Riccardo Tristano Tuis 
Bushido è una parola giapponese il cui significato letterale è la Via del Guerriero, ed è un codice di condotta, un modello di vita adottato dai samurai. 
I sette principi del Bushido cui un samurai deve attenersi scrupolosamente sono: rettitudine, coraggio, benevolenza, rispetto, onestà, onore e lealtà. Questi principi devono essere perseguiti fino alla morte poiché il loro venir meno causa il disonore del guerriero. 
La società giapponese, seppur corrotta come ogni società umana, non tollera la presenza di un corrotto smascherato. Nella società giapponese se qualcuno cade in disgrazia agli occhi dell'opinione pubblica, costui si allontanerà spontaneamente dal suo ruolo sociale; ciò troppo spesso non accade nelle altre società dove i corrotti seppur smascherati continuano a presenziare nel tessuto sociale rimanendo in ruoli di grande influenza, se non addirittura ai massimi vertici, almeno finché non riescono ad eludere una legge troppo spesso compiacente.
Nella via del guerriero si può arrivare anche a sacrificare la propria vita in battaglia per non perdere l'onore, ma questo non significa muovere guerra come fanno le culture islamiche o cristiane che, sotto il nome di una "guerra santa" o di una guerra preventiva (l'assurdità di questo termine per manipolare l'opinione pubblica è evidente) nascondono l'intolleranza, il fanatismo o l'avidità, figli di una mente ignorante completamente schiava dei campi mentali condivisi che la strutturano.
Il guerriero non deve mai entrare in guerra se non per difendere la propria dignità e non deve essere nessuno a mandarlo in guerra se non il suo stesso cuore; nessuna nazione ha dunque il diritto di imporre il sacrificio di un uomo e se lo fa è solo una bieca dittatura mascherata da democrazia. 
Nessuna fede, idea o presunta verità vale più di una vita umana ed è per questo che, paradossalmente, il guerriero deve essere pronto a sacrificare o quella di chi minaccia la sua dignità, libertà o stessa vita. Una vita nella schiavitù non è degna di essere vissuta e, se buona parte parte dei giocatori fosse disposta a morire piuttosto che privarsi della propria libertà, a nessun tiranno sarebbe mai permesso di portare il videogioco olografico alle estreme conseguenze di un'assenza di giocatori.
Se le persone scegliessero la via alla propria sovranità interiore, tale presenza di guerrieri, oltre a non permettere la presenza di tiranni fisici, eliminerebbe anche la presenza della tirannia invisibile.
Quando la nostra dignità e libertà sono minacciate, si consiglia di fare in modo che la battaglia non sia fisica, in quanto esistono modi più sottili per eliminare i tiranni dalla nostra realtà. Essi vanno eliminati nella nostra mente, ossia togliendoli da qualsiasi ancoraggio nella propria realtà.
Il pernicioso e imperante costume sociale della corruzione è
dovuto alla mancata applicazione di un proprio codice di condotta che permette il disonore nella propria vita. Per opporsi alla corruzione sita al vertice della struttura piramidale del potere, il singolo deve recuperare il senso dell'onore e della dignità. In una società di uomini e donne d'onore, la politica, l'alta finanza e le religioni corrotte si sciolgono come neve al sole. Seguire i precetti morali non significa  diventare un "cittadino modello", che paga tasse ingiuste e si genuflette alla corruzione imperante dei legislatori e delle forze dell'ordine, semmai è il contrario. Se in una società ci fossero sufficienti individui che seguono un proprio codice di condotta, l'effetto sarebbe che le leggi si ridurrebbero, le tasse diminuirebbero e la libertà ritornerebbe a fiorire poiché la struttura piramidale del potere si sarebbe nel frattempo indebolita.
Più uomini e donne seguiranno la Via del guerriero più il parassitaggio umano si troverà nella linea temporale dell'estinzione, classi di predoni sociali come i politici, i banchieri, i militari, i religiosi di professione, ecc. diventeranno solo un lontano ricordo di un tempo di barbarie.

Fonte: Zenix - Riccardo Tristano Tuis - Uno Editori

Nessun commento:

Posta un commento