martedì 12 novembre 2013

Il sonno ripulisce il cervello dalle tossine: ecco perché l'insonnia è pericolosa

"Cavità nascoste" che si aprono nel cervello possono contribuire a spiegare l'incredibile potere rigenerante del sonno.


Un nuovo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Science, ha rilevato che il cervello, durante il sonno, può spazzar via le tossine che si sono accumulate nel corso della giornata.
I ricercatori hanno scoperto l'esistenza di "cavità nascoste" all'interno del cervello, che durante il sonno si aprono, permettendo al liquido cerebrospinale (CSF) di trovare potenziali neurotossine, come il β-amiloide, che è stata associata con la malattia di Alzheimer.

Per giungere a questa loro scoperta, i ricercatori hanno iniettato nel cervello di topi un colorante e hanno monitorato il flusso in tre condizioni diverse: mentre erano svegli, addormentati e anestetizzati ( Xie et al., 2013 ).

Uno degli autori dello studio, il dottor Maiken Nedergaard, ha spiegato i risultati:
"Siamo rimasti sorpresi di quanto poco flusso di liquido cerebrospinale ci fosse nel cervello
dei topi quando erano svegli. Ciò ha suggerito che lo spazio tra le cellule del cervello cambia notevolmente in relazione a diversi stati di coscienza."

Per molto tempo il vero scopo fisiologico del sonno è rimasto un mistero.
Noi sappiamo che la mancanza di sonno provoca ogni genere di problemi psicologici come difficoltà nell'apprendimento, irritabilità,  disturbi di memoria e così via.

Sappiamo anche che gli animali che sono privati del sonno in modo costante moriranno: mosche o roditori in giorni o settimane, gli esseri umani nell'arco di mesi o anni.

Chiunque abbia goduto di una buona notte di sonno sa bene quanto esso può essere ristoratore, ma il processo fisiologico reale non era chiaro.
Questo studio, tuttavia, suggerisce che il fluire via delle tossine cerebrali attraverso il liquido cerebrospinale potrebbe essere una delle più importanti caratteristiche del sonno.

Gli spazi interstiziali nel cervello del topo in stato di veglia, occupavano solo il 14% del volume del cervello. Mentre durante il sonno questi spazi aumentavano di quasi due terzi, fino ad occupare il 23% del volume totale del cervello.
La differenza può sembrare minima, ma gli effetti fisiologici reali sono profondi.

Durante il giorno, il liquido cerebrospinale copre principalmente la superficie del cervello. Durante il sonno però, esso è in grado di muoversi nel profondo.

Ciò significa che potenziali neurotossine, come il β-amiloide, durante il sonno vengono eliminate due volte più velocemente rispetto allo stato di veglia.

I risultati di questo studio, possono aiutare a spiegare perché molte malattie neurologiche, come l'ictus e la demenza, vengono associati a problemi di sonno.

Potrebbe essere che la mancanza di sonno, e quindi la limitazione del "sistema di pulizia" del cervello, possano produrre metaboliti tossici che a lungo andare potrebbero causare danni al cervello.

Ecco perché soffrire d'insonnia, a lungo andare, potrebbe essere pericoloso. 

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