Quarta e ultima parte del ciclo dedicato al libro di Salvador Freixedo, edito a Città del Messico nel 1988, dal titolo: "Loro: i padroni invisibili di questo mondo" (qui sono stati trattati solo quelli "visibili").
I FANATICI RELIGIOSI. Benché i leaders
religiosi dichiarino che, in fondo, tutte le religioni predicano l’amore e la
giustizia e pertanto insieme contribuiscano all’unità del genere umano, i fatti
nel corso dei secoli ci dicono tutto il contrario e la trama della storia è intessuta
da guerre dovute puramente e semplicemente alla religione.
Le religioni sono
credenze e riti ideati da certi individui, che sentirono o credettero di
sentire
voci dall’aldilà che dettavano loro ciò che gli uomini dovevano fare per “salvarsi”. Tutte le religioni, senza eccezioni, provengono da apparizioni di entità celesti di cui qualcuno fu testimone. Come dire, le religioni non provengono dall’uomo ma da fuori di esso; da qualcosa o qualcuno che si impose all’uomo facendogli credere cose e praticare riti che in molti casi sono stati insegnamenti di evoluzione, ma in altri menzogne, manipolazioni, stupidaggini.
voci dall’aldilà che dettavano loro ciò che gli uomini dovevano fare per “salvarsi”. Tutte le religioni, senza eccezioni, provengono da apparizioni di entità celesti di cui qualcuno fu testimone. Come dire, le religioni non provengono dall’uomo ma da fuori di esso; da qualcosa o qualcuno che si impose all’uomo facendogli credere cose e praticare riti che in molti casi sono stati insegnamenti di evoluzione, ma in altri menzogne, manipolazioni, stupidaggini.
Le religioni tendono a
raggruppare uomini, facendo loro credere le stesse cose e, allo stesso tempo,
li separano da altri che credono in dogmi diversi. Siccome ognuno dei fedeli di
una religione crede di avere l’unica verità ed essere il fedele seguace della
volontà di Dio, guarda gli altri che non hanno il suo stesso credo come
sospettabili nemici di Dio; in tempi passati si sentiva perfino in diritto di
ammazzarli perché il Dio che ha nella sua testa è il padrone di tutte la vite.
Le religioni generano un “odio santo” al peccato e di conseguenza ai peccatori
che lo commettono.
Spesso, nei tempi
passati, i regni e gli imperi erano teocratici; il re era, allo stesso tempo,
anche sacerdote o investito di qualche sacro potere. Dio lo benediceva
particolarmente ed egli si sentiva suo rappresentante, il che lo autorizzava a
fare tutto ciò che voleva.
Questa situazione
perdura in paesi sottosviluppati o tribali; ma in occidente da secoli c'è stata
la separazione dei poteri e dei ruoli di Stato e Chiesa e i capi religiosi
costituiscono una casta a parte rispetto ai leaders civili che, tuttavia
mostrano un rispetto farisaico verso i gerarchi religiosi, per tenerseli buoni,
vale a dire perché non incitino i loro fedeli contro il governo o la loro
fazione politica.
I leaders religiosi
occidentali non pretendono di governare direttamente i loro parrocchiani ma
danno loro la linea per “vivere conformemente ai comandamenti di Dio”; in
realtà influiscono molto nell'aggregazione sociale e nel pensiero collettivo
politico, più che spirituale.
Nei paesi
sottosviluppati la forza che hanno i leaders religiosi è enorme e funesta. Pur
senza armi e senza soldi, basandosi unicamente su minacce e promesse inerenti
all’aldilà, hanno un potere totale sulla vita della povera gente e, in gran
parte, il sottosviluppo di questi paesi e la mancanza di progresso sono dovuti
ai comandamenti delle loro religioni che, per mantenere il loro dominio,
impediscono ogni presa di coscienza e ogni evoluzione sociale e individuale.
In molte occasioni le
religioni “predicatrici di pace” sono le responsabili della guerra. L’attuale
inferno del Medio Oriente è la miglior prova di ciò che sto dicendo.
In Libano, Cristiani e
Druidi si ammazzano per un rancore religioso; Iran e Iraq si sono strozzate
vicendevolmente con una santa ferocia ispirata da Allah. I palestinesi si
annientano fra loro per ragioni politiche mischiate a ragioni religiose. Siria
e Libia collaborano alla guerra santa contro il governo cristiano del Libano. E
alla base di tutto questo caos e come sua origine, c'è il cieco fanatismo di
Israele, che un bel giorno contro tutti i diritti internazionali (ispirandosi
alle parole di Yahvè, pronunciate quattromila anni fa!) spogliò i Palestinesi
della loro patria trasformandoli in un popolo errante e disperato. Da vittime
del selvaggio nazismo gli Israeliani si sono trasformati nei nazisti del Medio
Oriente. Perché quest’orrendo inferno del Libano? Per ideali “sacri”, fomentati
da leaders religiosi e difesi con furore da fanatici senza cervello.
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