mercoledì 30 dicembre 2015

IN UN UN MONDO MALATO, I SANI DI MENTE VANNO DALLO PSICOLOGO – La sofferenza di chi si sente creativo e non sa omologarsi al “normale”


Fonte: carlasalemusio.blog.tiscali.it
Autore: dr.ssa Carla Sale Musio 

Come psicoterapeuta, incontro spesso persone dotate di un’ottima salute mentale ma sofferenti, a causa della patologia sociale in cui vivono immerse.
Nel corso degli anni ho individuato, dietro a tante richieste di aiuto, una struttura di personalità dotata di sensibilità, creatività, empatia e intuizione, che ho chiamato: Personalità Creativa.

In questi casi non si può parlare di cura (anche se, chi chiede una terapia, si sente patologico e domanda di essere curato) perché: essere emotivamente sani in un mondo malato genera, inevitabilmente, un grande dolore e porta a sentirsi

domenica 20 dicembre 2015

Il cercatore pauroso: temo che tu non mi ami perché io non posso stare da solo – Tracce del tradimento Nr. 36

La donna impaurita, l’uomo impaurito vivono per l’altro e la percezione della propria inferiorità è costante, l’altro è perfuso di bellezza e forza ed essi vivono nel terrore che egli si stanchi e le lasci sole.
Fonte: 
Cercano sperando di non trovare, spesso non trovano, e se trovano, soffrono in silenzio aumentando il desiderio di stare con il compagno e rimandando i conflitti. Così diventano ancora più dipendenti, melanconici.

Serafina, 46 anni, viene in seduta disperata, parla a spizzichi e a bocconi e fa fatica a concentrarsi su ciò che dice. È evidentemente depressa e racconta una storia difficile. Dalla sua prima giovinezza si è fidanzata e poi sposata con un ragazzo che è stato accolto dalla sua famiglia come un figlio. Al punto che i genitori preferivano lui ai numerosi figli che avevano. Il ragazzo è sempre stato irreprensibile e protettivo con lei, non permettendole di lavorare e accondiscendendo a tutte le paure di lei: di viaggiare, di vedere amici, di avere un figlio, di fare qualsiasi cosa nuova e diversa dallo stare in casa a chiacchierare davanti alla televisione. Alcune volte l’uomo aveva cercato di esprimere il desiderio di avere un

giovedì 10 dicembre 2015

Come si trasformano i pensieri in malattie

Quando una persona è molto ansiosa o depressa, è probabile che la malattia, oltre ad agire a livello psicologico, scateni una serie di sintomi fisici.
Foto tratta dal sito: "lamenteemeravigliosa.it"
Fonte dell'articolo: viverepiùsani.com

La nostra mente è tanto potente da permetterci di influire sul nostro stato fisico. 
Negli ultimi anni abbiamo visto come la porta tra corpo e mente si apre di pari passo, essendo queste due parti relazionate in modo molto più stretto di quanto possiamo immaginare.
Tutti noi ci siamo ammalati e abbiamo avuto la sensazione che la malattia fisica provocasse una sorta di “incarceramento” della nostra mente.
La sentivamo più pigra e pesante del solito, si rifiutava quasi di pensare.
Gli studi effettuati negli ultimi anni ci dicono che uno stato di benessere mentale si associa ad uno stato fisico migliore, tanto dello stato reale dello stesso, quanto della percezione che abbiamo di esso.
Sembra che l’ordine e l'equilibrio che dimorano nelle nostre idee abbiano la capacità, tramite il funzionamento del nostro sistema nervoso, di trasformarsi in un migliore stato fisico.  
Spiegato al contrario, questo significa che siamo più inclini a contrarre malattie quando la

venerdì 23 ottobre 2015

Somatizzazione: perché il malessere finisce nel corpo?


Definizione di somatizzazione
Le somatizzazioni sono lo spostamento di eventi psichici sul corpo. L’energia emotiva, anziché essere sentita o espressa, viene scaricata su un organo. Tale organo risente in modo diverso di questa sollecitazione: può avere delle variazioni nella sua funzione come nelle reazioni psicosomatiche; può alterare la sua struttura e ammalarsi come nelle vere malattie psicosomatiche.
Che difese abbiamo contro lo stress?

Secondo la visione psicosomatica moderna, le difese contro lo stress avvengono a strati successivi. Il primo strato è il pensiero e l’emozione. Il secondo strato sono le reazioni corporee determinate dal sistema neurovegetativo. L’ultimo strato riguarda alterazioni del sistema immunitario ed endocrino.

Ad esempio se l’individuo si trova in una situazione stressante quotidiana (liti continue in famiglia) attiva per

venerdì 2 ottobre 2015

Quando la mente supera la medicina

Fonte: 
Molto spesso si è portati a pensare che i disturbi fisici e le malattie del corpo non abbiamo una causa psicologica.
La malattia, invece, è spesso espressione di un disagio psichico, anche di breve durata. Compito della malattia è renderci più consapevoli, maturi e capaci di analizzare anche le situazioni che ci creano stress e ansia.
Oggi sappiamo anche che la mente supera la medicina e che il corpo è in grado di guarire da solo se riusciamo a modificare il nostro atteggiamento mentale in maniera profonda.
Vediamo ora insieme 8 cause psicologiche di malattia:

1. CAUSE DI BREVE DURATA
La causa può essere di breve durata, legata a una forma di eccesso. In questo caso la malattia arriva come un

lunedì 20 luglio 2015

Obiettivi dell'Analisi Tematica

“Fino a quando non avrai reso conscio l’inconscio,
quest’ultimo dirigerà la tua vita e tu lo chiamerai “destino”
Carl Gustav Jung


Rendere conscio l'inconscio è, in realtà, compito primario di tutte le forme di analisi psicologica, a partire dalla psicoanalisi, passando per l'analisi Junghiana, per quella Transazionale e molte altre fino ad arrivare alla più moderna Analisi tematica.

sabato 11 luglio 2015

Quando il corpo parla: Ecco che i disturbi svaniscono cambiando la mente

Fonte:
Cosa si nasconde dietro questo o quel malessere? Cerchiamo di capire i segnali che ci manda il nostro corpo. Non deve essere per forza successo qualcosa di eclatante, basta un non detto, una situazione che torna su, un trauma infantile che riemerge ogni volta sebbene non lo riconosciamo, e via che inizia un fastidio o un disturbo. Quando il corpo si difende da emozioni o eventi spiacevoli e intollerabili manifesta il proprio disagio su alcuni organi, detti bersaglio.

Correlazioni psicosomatiche, corpo e psiche
  • I disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico ci “parlano” di disagi legati al sostegno, alla flessibilità, alla rigidità, alla capacità di “portare pesi”, alla libertà di movimento, di indipendenza o di autonomia.
  • La pelle manifesta problemi legati al contatto, alla

sabato 20 giugno 2015

Consulenza psicologica a distanza: indicazioni e modalità

In Italia, la consulenza psicologica a distanza, si sta affermando sempre di più ogni giorno che passa, questo lo si rileva andando ad attenzionare in rete la miriade di siti professionali di psicologi che offrono tale servizio e le decine di portali che accolgono le iscrizioni dei professionisti suddividendoli per regione e province. Ma, soprattutto, ciò viene confermato, dai dati rilevati da una ricerca commissionata dal CNOP, che si è svolta dall’ottobre 2012 al maggio 20131.

Dal rigido setting 'vis a vis' in studio, con poltrona e scrivania, l'approccio ai problemi della psiche, del comportamento e delle relazioni umane si sta spostando sempre più sul web utilizzando tutti gli strumenti che internet mette a disposizione: e-mail, chat e programmi che consentono le chiamate e le video conferenze on-line.
Diversi sono i motivi che oggi stanno gradualmente, ma inesorabilmente, cambiando il modo di offrire consulenza psicologica, eccone alcuni: 
  • il primo motivo è insito nella natura stessa della professione, infatti, a differenza di quella del medico, la professione di psicologo è basata principalmente sulla comunicazione, e questa può svolgersi anche attraverso il monitor di un PC;
  • un altro motivo è la comodità di ottenere una consulenza psicologica direttamente da casa, senza la necessità di spostarsi fisicamente nello studio dello psicologo, evitando tempi, stress e costi aggiuntivi;
  • altro motivo ancora è dato dalla maggiore possibilità di scelta fra i professionisti di tutta Italia e la possibilità dei residenti all'estero di ottenere consulenza in italiano da un professionista della propria regione;
  • inoltre, a parte i nativi digitali, sempre più persone, anche anziani si stanno avvicinando al mondo di internet, basta dare un'occhiata ai vari social, blog e siti;
  • infine, aspetto non meno importante, sono i costi delle sedute. In questo lungo tempo di crisi che attanaglia il nostro paese, non è da trascurare il fatto che i costi delle sedute sono molto più contenuti rispetto a quelli in studio.
Ma quali sono le modalità in cui si svolgono le consulenze on-line?
La consulenza psicologica on-line, come già detto sopra, utilizza tutti gli strumenti di internet, quindi richiede un computer con webcam e microfono, una connessione internet, programmi che permettono le video conferenze o avere un profilo su un social network o, comunque, un account che permetta la chat. 
Da premettere che ciascun professionista organizza la sua offerta nelle modalità a lui più congeniali e aderenti anche alla propria formazione professionale e orientamento, e adattando le sue conoscenze e tecniche a queste emergenti modalità di intervento. 
Detto ciò, appare chiaro che quanto esporrò riguarda la mia formazione professionale e il mio personale modo di adattare le tecniche psicologiche alla consulenza a distanza.
Gli strumenti da me utilizzati, e richiesti anche agli utenti, includono, oltre agli elementi strettamente tecnologici (PC, connessione ad internet e, se possibile, cuffie con microfono) anche la conoscenza di programmi specifici per le sedute in video conferenza, la chat e soprattutto un'indirizzo e-mail attraverso il quale viaggerà tutta la documentazione e lo scambio di moduli che prevedono: la richiesta di consulenza psicologica, il consenso informato, modelli per la raccolta dei dati anagrafici (tale da velocizzare i tempi), protocolli con prescrizioni comportamentali ecc. 
Inizialmente, il primo approccio o richiesta da parte dell'utente, può avvenire attraverso: 
  • la sezione contatti del sito professionale, quindi tramite e-mail o chiamata telefonica;
  • il profilo sui social tipo Facebook, twitter, o i contatti Skype o l'account su Google
  • i portali specialistici dove il professionista risulta iscritto.
Nella mia personale impostazione, riguardante la procedura di consulenza psicologica on-line, prevedo un primo contatto rimandando l'utente allo sportello di primo ascolto gratuito che si svolge 3 volte a settimana su Facebook e Skype, oppure attraverso una prima e-mail in cui l'utente espone la sua problematica. Ciò è importante perché in questo modo il professionista può rendersi conto se il problema rientra o meno nelle proprie competenze specifiche e il soggetto potrà avere già un primo orientamento su come gestire le sue difficoltà.
Successivamente, se lo psicologo ritiene di potere intervenire e il paziente è d'accordo nel voler intraprendere un percorso psicologico, si procede con l'invio, attraverso e-mail, del modello per la richiesta di consulenza psicologica a distanza; tale modello comprende anche una parte riguardante il consenso informato.
Il soggetto scarica dalla sua posta elettronica il documento che dovrà compilare, salvare e re-inviare indietro allo psicologo, sempre attraverso e-mail. Successivamente all'avvenuto pagamento, tramite bonifico bancario o accredito su poste-pay, viene fissato il giorno e l'ora dell'appuntamento nella modalità scelta dal paziente, almeno nella prima fase del processo. Poi, sempre in una filosofia tesa ad ottimizzare i tempi (filosofia che caratterizza tutto il processo di consulenza psicologica e trattamento on-line) viene spedito un altro documento per la raccolta dei dati anamnestici, che sarà compilato e rispedito via e-mail prima della data prefissata per l'appuntamento. 
Quindi, mentre in una prima fase (pochi incontri) sarà il soggetto a scegliere la modalità con la quale intende usufruire della consulenza, successivamente si potrebbe presentare l'esigenza di modificare tale modalità adattandola all'indicazione relativa all'intervento e al trattamento adatto al problema e alla persona. 
Descriverò ora brevemente le varie modalità di intervento psicologico a distanza.
E-MAIL
Questa modalità è l'equivalente della comunicazione epistolare dei tempi passati. E' la preferita da chi ama scrivere ed è portato ad esprimere con più facilità le proprie emozioni, pensieri e problemi attraverso la scrittura. Senza trascurare il fatto che già, solo il riflettere e organizzare i propri vissuti in modo tale da trasferirli, attraverso la tastiera, su un documento che poi sarà visionato dallo psicologo, è già di per se stesso un efficace inizio del processo di superamento delle difficoltà dell'utente. Se si vuole, si può considerare tale modalità come un "diario interattivo", dove poter buttare giù tutto ciò che si ha dentro, nei tempi e nei modi in cui si sente il bisogno di liberarsene, con la possibilità di ottenere in risposta un'analisi e un'interpretazione obiettiva dei contenuti e dei vissuti descritti e, quando necessario, suggerimenti concreti o prescrizioni comportamentali adeguate. Chi preferisce può scrivere su carta, anziché su una tastiera, e spedire il tutto via posta al professionista.
CHAT
La consulenza psicologica via chat è la preferita dei giovani, i cosiddetti "nativi digitali", i quali hanno acquisito una grande dimistichezza con la comunicazione interattiva scritta e veloce così per come la permettono i social e i cellulari. E' possibile, con questa modalità, risolvere con pochi appuntamenti in chat, piccoli problemi giovanili, ma anche problemi più importanti che si ritrovano a vivere gli adulti. Appare evidente che questa modalità richiede un profilo sui social, un account Skype o whattsapp, ma soprattutto la capacità di "compattare" quanto più possibile i propri vissuti, esperienze, emozioni e sentimenti tali da poter viaggiare attraverso questo canale. In chat, come d'altronde avviene anche per la consulenza via e-mail, possono viaggiare benissimo le prescrizioni comportamentali adatte al soggetto e ai suoi problemi.
AUDIO
Questa modalità prevede l'uso del telefono, oppure un account Skype da utilizzare solo come audio. Tale mezzo permette gli stessi identici contenuti della chat; ma, chiaramente, tutto si svolge più velocemente e fluidamente, come in un colloquio vero e proprio e viene scelto principalmente da persone adulte che hanno difficoltà a comunicare scrivendo, o non hanno dimestichezza con i sistemi tecnologici che in questo modo possono ricevere sostegno psicologico, indicazioni e prescrizioni comportamentali allo stesso modo di chat ed e-mail.
VIDEO-SEDUTA
Questa modalità è quella che più si avvicina alla consulenza in studio. Essa permette anche il contatto visivo e quindi può essere fatto molto di ciò che viene fatto normalmente in studio. Certo, non possono essere somministrati la maggior parte dei test della personalità o quelli che misurano le capacità intellettive, di sicuro non possono svolgersi sedute di ipnosi, in compenso possono essere apprese tecniche di rilassamento psico-fisico per un lavoro sul doppio binario (fisico e psichico), possono essere applicati protocolli che prevedono step di prescrizioni comportamentali individualizzati, percorsi di crescita personale con visualizzazioni guidate o musicoterapia, oltre, naturalmente, al sostegno psicologico di cui può necessitare una persona in momenti e fasi particolari della propria vita. 

In conclusione: il "Web Counseling", cioè la consulenza psicologica via internet e l'adattamento di alcune tecniche psicologiche, tali da poter essere svolte on-line, sembrano oggi, essere orientate ad influenzare inevitabilmente le metodologie future inerenti l'approccio alle problematiche umane, psicologiche, comportamentali e relazionali.




Per approfondimenti:
 Approfondimenti su questo stesso sito:

martedì 26 maggio 2015

Tarantismo: un ritmo per l'anima






Il tarantismo si connotò come fenomeno storico religioso che caratterizzò l'Italia meridionale e in particolare la Puglia fin dal Medioevo; visse un periodo felice fino al XVIII secolo, per subito nel XIX Secolo un lento ed inesorabile declino. Le vittime più frequenti del tarantismo erano le donne, in quanto durante la stagione della mietitura, le raccoglitrici di grano erano maggiormente esposte al rischio di essere morsicate da questo fantomatico ragno.

Attraverso la musica e la danza era però possibile dare guarigione ai tarantati, realizzando un vero e proprio esorcismo a carattere musicale. Ogni volta che un tarantato esibiva i sintomi associati al tarantismo, dei suonatori di tamburello, violino, organetto, armonica a bocca ed altri strumenti musicali andavano nell'abitazione del tarantato oppure nella piazza principale del paese. I musicisti cominciavano un suonare la pizzica, una musica dal ritmo sfrenato, e il tarantato cominciava a danzare e cantare per lunghe ore sino allo sfinimento. La credenza voleva infatti, che mentre si consumavano le proprie energie nella danza, anche la taranta si consumasse e soffrisse sino ad essere annientata. Tuttavia, nel rito esorcistico erano impiegate anche altre musiche dal ritmo lento e dalla melodia malinconica.

Alla leggenda popolare può essere in realtà legata anche una spiegazione strettamente scientifica: il ballo convulso, accelerando il battito cardiaco, stimolando abbondante

sabato 2 maggio 2015

Effetti della psicoterapia sul DNA e strumenti di trattamento e prevenzione dello stress


Uno studio pubblicato ad agosto 2014 sulla rivista “Psychotherapy and Psychosomatics” e condotto dai ricercatori dell’Università di Konstanz (Germania) per la prima volta dimostra che lo stress conseguente a traumi può indurre danni a livello del DNA, ma anche che la psicoterapia può guarirli.
I neuroscienziati tedeschi che hanno condotto lo studio in questione sono partiti da precedenti ricerche che avevano rilevato una correlazione tra lo stress indotto da traumi e un aumento del rischio per numerose malattie, compreso il cancro. A livello molecolare, lo stress può infatti aumentare la carcinogenesi (processo di

giovedì 30 aprile 2015

Sei neurotossici chimici industriali legati all'aumento dei disturbi cerebrali

"... I bambini di tutto il mondo sono esposti a sostanze chimiche tossiche non riconosciute che ne stanno silenziosamente alterando l'intelligenza e i comportamenti, precludendone i risultati futuri e danneggiando la società..."
L'aumento dei disturbi come l'autismo, ADHD e dislessia potrebbe essere legato all'uso industriale di prodotti chimici neurotossici, secondo una nuova ricerca pubblicata su The Lancet ( Grandjean & Landrigan, 2014 ).

Gli epidemiologi hanno identificato sei sostanze chimiche che potrebbero avere effetti negativi sullo sviluppo dei bambini.
Le sei sostanze chimiche includono: fluoro, manganese, un solvente chiamato tetracloroetilene, DDT (un pesticida) e un ritardante di fiamma contenente etere di difenile polibromurato.

Il ricercatore Philippe Grandjean, della Harvard School of Public Health, ha spiegato:
"La più grande preoccupazione è il gran numero di bambini che sono affetti da danno tossico, nocivo per lo sviluppo del cervello. Tali bambini presentano infatti:

lunedì 27 aprile 2015

Il buono, il brutto e l'ignoto: uso dei dispositivi mobili e interattivi per bambini


I dispositivi interattivi sono ormai di uso comune, e i bambini li utilizzano sempre più spesso e sempre in più in giovane età. L'impatto che questi dispositivi mobili stanno avendo sullo sviluppo e il comportamento dei bambini è ancora relativamente sconosciuto.
In un articolo apparso sulla rivista Pediatrics, i ricercatori, nell'esaminare i diversi tipi di media interattivi oggi disponibili, sollevano questioni importanti per quanto riguarda il loro uso come strumenti educativi, così come il loro potenziale ruolo dannoso nell'arresto della crescita e dello sviluppo di importanti strumenti di autoregolamentazione.
Mentre ci sono molti studi che hanno dimostrato che i bambini di età inferiore a 30 mesi non possono imparare dalla televisione e dai video, allo stesso modo di come potrebbero imparare da interazioni della vita reale, ci sono meno studi che hanno indagato se questo è il caso anche delle applicazioni interattive. 
Le prime ricerche suggeriscono che i media interattivi, come libri elettronici e applicazioni didattiche che possono essere d'aiuto nell'insegnamento risultano essere molto utili ma solo

mercoledì 8 aprile 2015

Stili di studio poco efficaci

Foto tratta da: "psicologicampani.it"
L'essere umano è un organismo destinato ad apprendere e, già fin da piccolo, ha in se stesso la capacità innata di trasformare i limiti in punti di forza, le difficoltà in risorse; ma non sempre le cose vanno in questo modo. Spesso il percorso è costellato da blocchi, interruzioni, difficoltà a raggiungere la meta spesso proprio quando si giunti vicino al traguardo, ecc. 
Il prototipo del periodo della vita da studente va dalla prima giovinezza alla prima età adulta e cioè dall'inizio della scuola secondaria fino all'università. E questo è anche il periodo maggiormente affrontato nella pratica clinica. Con i bambini si preferisce intervenire mediante la terapia indiretta e cioè attraverso i genitori.
Le difficoltà che lo studente incontra nel corso della sua carriera scolastica possono riguardare la comprensione, la memorizzazione, l'apprendimento e l'esposizione; e nei suoi tentativi di risolvere i problemi si possono rintracciare pattern percettivo-reattivi abbastanza tipici alcuni di questi sono basati sull'intensificazione volontaria del controllo; altri su strategie di evitamento. In pratica di fronte alle difficoltà lo studente o si impegna di più (ma in modo inconcludente) oppure scappa, fugge e alla fine rinuncia. 
Le categorie che seguono raggruppano gli studenti in base alle varie tipologie di stili poco efficaci che normalmente adottano di fronte a difficoltà nello studio.

LO STUDENTE INCATENATO
La prima tipologia di blocco coinvolge sia la motivazione che l'attività di studio. E' il punto di arrivo di una difficoltà divenuta ormai impedente come reazione all'imposizione dello studio, sia esso etero o autoindotto.
La manifestazione più tipica è lo stupor di fronte al libro. A questo livello di blocco

lunedì 30 marzo 2015

Psicofarmaci o consulenza psicologica on-line: cosa scegliere?




Oggi, purtroppo, almeno inizialmente, l'approccio privilegiato per il trattamento di molti fra i disturbi psicologici (anche meno gravi) continua ad essere quello farmacologico. 
Si considerano gravi, i disturbi psichici come la schizofrenia, le psicosi, le depressioni maggiori, i disturbi bipolari e altri, per i quali una terapia farmacologica si rende comunque necessaria, almeno inizialmente. Per problemi, invece, di tipo nevrotico, psicosomatico, disturbi derivati da trauma, ansia e stress sarebbe auspicabile intervenire con trattamenti meno invasivi per l'organismo, quanto meno dal punto di vista chimico. 
Invece, oggi, anche per questi lievi disturbi si ricorre agli psicofarmaci. Così, per sedare l'ansia, per affrontare la paura o lo stress, per superare un trauma, per poter dormire si

giovedì 26 marzo 2015

Il legame tra la pelle e psicologia

Come gli psicologi possono aiutare pazienti con problemi dermatologici.

Acne rosacea
Quando il ricercatore Rick Fried (MD, PhD), 7 anni fa, tenne un intervento ad una conferenza sulla dermatologia e, precisamente, sul rapporto tra problemi psicologici e problemi dermatologici, un dermatologo espose il suo scetticismo sulla connessione mente/corpo. 
In difesa di Rick Fried, intervenne al convegno un altro dermatologo, concorde con la sua posizione che, con uno stratagemma*, fece arrossire immediatamente davanti a tutti il collega scettico: questa fu la prova evidente che le emozioni hanno un impatto molto forte sull'organo più grande del corpo, la pelle.

Oggi i dermatologi sono molto più aperti alla Psicodermatologia, e gli psicologi vengono sempre più coinvolti per aiutare i pazienti con problemi dermatologici.

E' stato stimato infatti che il 30%-60% delle visite dermatologiche sono relative a problemi della pelle determinati o aggravati da fattori psicologici. 

Le ricerche stanno indagando sul ruolo che lo stress e altri problemi psicologici giocano nell'acne, nelle psoriasi, nell'eczema, nell'orticaria e in altri problemi della pelle.
Si sta studiando come l'ansia sociale, la depressione e altri problemi psicologici possono sorgere quando le persone presentano problemi alla pelle. 
Sono inoltre in via di sviluppo gli interventi sia per aiutare i pazienti dermatologici ad affrontare problemi psicologici sia per aiutare le persone a prevenire problemi alla pelle come il melanoma.

Mentre la Psicodermatologia è un campo ormai consolidato in Europa, essa è stata più lenta ad affermarsi negli Stati Uniti. Ci sono solo un paio di cliniche di Psicodermatologia nel Paese e le ricerche in tal senso scarseggiano.
L'interesse per la Psicodermatologia iniziò - come riferisce Kristina G. Gorbatenko-Roth, PhD, professore di psicologia presso l'Università del Wisconsin-Stout. - quando si scoprì che la perdita di capelli, in persone con alopecia areata era strettamente collegata a problemi di depressione, ansia e altri problemi psicologici.

La pelle è la parte più evidente del nostro corpo e può essere
colpita da fattori psicologici, ma pochi psicologi se ne

mercoledì 25 marzo 2015

Calliginefobia: la paura delle donne belle


DEFINIZIONE
Il termine Calliginefobia o Venustrafobia indica una paura persistente, anormale e ingiustificata delle belle donne. Non tutti conoscono l’esistenza di questa fobia che colpisce prevalentemente gli uomini, relegandoli a vivere nel terrore. soprattutto quando si trovano in presenza di una donna di particolare avvenenza. 
Questa fobia che può sembrare strana, si manifesta quando ci si ritrova in presenza di una donna di particolare avvenenza, ed è in grado di scatenare un vero e proprio panico da bellezza femminile. 

CAUSE
Secondo gli esperti questa particolare fobia trova le sue cause in situazioni traumatiche

sabato 7 marzo 2015

Disagio psichico: 17 milioni di italiani ne soffrono in silenzio.

Foto tratta da: "Il resto del Carlino"
Fonte: 
Storie di manager, calciatori, musicisti e persone comuni. Tutti affetti da un disagio trasversale. Chi ne parla è bollato. Eppure con una terapia adeguata si guarisce. 
Lavoravo alla Fiat, ero un pezzo grosso. Viaggiavo spessissimo. Poi un giorno, su un Boeing 747, ho cominciato ad ansimare, un terrore impossibile da descrivere. Mi sono aggrappato alla hostess dicendole con voce strozzata: “Muoio”. Dopo quell’episodio F. si è dovuto fermare. Tornare al suo posto era impossibile, “non riuscivo più neanche ad attraversare la strada, era come se un diagramma mi separasse dal mondo”. Poi le dimissioni, le cure per una diagnosi di depressione, un altro lavoro e un’altra vita.

C., invece, era una promessa del calcio, giocava in serie B. Fino a quando arrivò la notizia che un talent scout del Milan sarebbe venuto a vedere la partita. “Crollai e fui sostituito,

giovedì 5 marzo 2015

PsycoChat: per piccoli problemi giovanili


Da oggi, a tutti gli altri servizi psicologici presenti sul sito si aggiunge anche questo: "PsycoChat: per piccoli problemi giovanili".

"PsycoChat "consiste in un percorso di 4 Chat della durata di 50 minuti, nella modalità preferita (Skype, Facebook, Whattsapp).

Questo mini percorso è indicato per i più giovani che si trovano a dover affrontare i piccoli disagi tipici dell'età evolutiva, come ad esempio la difficoltà nell'accettare le trasformazioni del proprio corpo, o come le difficoltà e i conflitti nei rapporti interpersonali con i genitori o i coetanei, le difficoltà nello studio, le piccole delusioni amorose e poi ansie, fobie, depressione, dipendenze, piccoli traumi ecc.

Questo percorso è indicato anche per i giovani adulti che stanno attraversando un periodo particolare della loro vita caratterizzato da disagi affettivi o situazioni di crisi particolari: fine di una relazione amorosa, crisi di coppia o difficoltà di adattamento dopo il matrimonio, disturbi della sessualità, dubbi patologici, idee fisse, fobie, depressione, disturbi dell'alimentazione ecc.

Si può fare richiesta e prenotare: o attraverso il modulo di contatto, o tramite lo Sportello d'Ascolto sul profilo di Facebook: Psicologia Benessere on-line (apertura tutti i lunedì dalle 15:00 alle 16:00 e i mercoledì dalle 22:00 alle 23:00). Subito dopo sarà spedito via e-mail il modulo per la richiesta di consulenza via chat, da rispedire indietro compilato.

Nel caso in cui il giovane utente fosse minorenne la richiesta deve essere autorizzata e confermata dai genitori o da chi ne fa le veci, tramite contatto video o telefonico. Si declinano eventuali responsabilità nel caso di età non veritiera dichiarata dai giovani utenti sui social network (Facebook, Skype ecc.)

Cliccare QUI per conoscere le tariffe del Percorso PsycoChat.

mercoledì 4 marzo 2015

Autobiografia in cinque corti capitoli


Capitolo primo 
Cammino lungo una strada. C'è una buca profonda nel marciapiede. Ci casco dentro. Sono perduto, non posso farci nulla, non è colpa mia. Ci metto una vita per uscirne.
Capitolo secondo 
Cammino lungo la stessa strada. C'è una buca profonda nel marciapiede. Faccio finta che non ci sia. Ci casco dentro. Non posso credere di essere ancora nello stesso posto. Ma non è colpa mia. Mi ci vuole un sacco di tempo per uscirne.
Capitolo terzo 
Cammino lungo la stessa strada. C'è una buca profonda nel marciapiede. La vedo benissimo. Ci casco dentro di nuovo; è un'abitudine. Ma i miei occhi sono aperti: so dove sono. E' colpa mia. Ne esco immediatamente.
Capitolo quarto 
Cammino lungo la stessa strada. C'è una buca profonda nel marciapiede. Ci cammino intorno.
Capitolo quinto 
Me ne vado per un'altra strada.

di Portia Nelson 

Metaforicamente questa poesia potrebbe rappresentare i diversi livelli di un cammino psicologico basato sulla consapevolezza e crescita interiore. 

La salute come percorso di consapevolezza

Nell’antica Grecia si pensava che per guarire da una malattia bastasse dormire in un tempio consacrato ad Asclepio, l’Esculapio dei Romani. Coloro che non stavano in buona salute, lasciavano il loro paese per andare a cercare un tempio. A volte questo voleva dire lunghi tragitti, cammini di giorni e giorni, un vero e proprio pellegrinaggio prima di trovare un tempio di Asclepio.
Mettersi in cammino da soli per andare verso la salute, rappresentava una decisione potente: il primo passo verso la guarigione. Una volta arrivato al tempio, il viandante non veniva fatto entrare subito, rimaneva fuori diversi giorni, durante i quali veniva invitato a digiunare e a sottoporsi ad altri rituali di purificazione per liberarsi dalle tossine e lasciare fuori dal tempio le sue vecchie abitudini, che poi rappresentavano la malattia stessa.
Completata la purificazione, veniva introdotto all’interno del tempio, dove veniva sottoposto alle varie terapie. La prima medicina utilizzata era quella più diffusa a quei tempi, basata sull’assunzione di erbe e cibi curativi; ma in nessuno tempio dedicato ad Asclepio mancava

lunedì 23 febbraio 2015

La disoccupazione è causa di 45.000 suicidi in tutto il mondo

Uno su cinque suicidi in tutto il mondo è causato da questo e la cifra è in aumento.

Nuove ricerche hanno dimostrato che la disoccupazione è causa di circa 45.000 suicidi in tutto il mondo, ogni anno. Questa cifra rappresenta un quinto del totale dei suicidi a livello mondiale.

La ricerca, pubblicata su: "The Lancet Psychiatry" , riporta i dati raccolti in 63 paesi tra il 2000 e il 2011 (Nordt et al., 2015). 
I ricrcatori hanno scoperto che il rischio di suicidio a causa della disoccupazione era salito tra il 20 e il 30 per cento in tutte le regioni del mondo.
Inoltre, dato che il periodo di inizio della recessione risale al 2008, in questi anni 2000 - 2011 (cioè quelli presi in considerazione dallo studio) è stato possibile valutare gli effetti di tale recessione.

Il Dr. Carlos Nordt, che ha condotto lo studio, ha detto:
"Dopo l'anno della crisi, nel 2008, il numero di suicidi è

mercoledì 18 febbraio 2015

Dismorfofobia: quando il corpo diventa un nemico


DEFINIZIONE
Il termine Dismorfofobia deriva dalle parole greche: timore (phobos) della forma distorta (dis-morphé) e fu coniato per la prima volta alla fine dell'ottocento da Morselli. Tale disturbo psicologico è caratterizzato da un’eccessiva preoccupazione per un difetto fisico realmente esistente o percepito come reale. Si tratta di una percezione alterata della propria immagine corporea, in cui l’ossessione per un difetto, inesistente o minimo, domina la vita della persona, e queste preoccupazioni spesso diventano incontrollabili, portandola a passare molte ore della giornata a rimuginare sul difetto fisico.
La persona può passare molto tempo davanti ad uno specchio, o al contrario evitare qualunque superficie che possa riflettere la sua immagine, e tenterà di nascondere il difetto in qualunque modo, per es. con il trucco o con l’abbigliamento. 
La dismorfofobia è un disturbo grave che può portare il soggetto all’isolamento sociale, minando la sua autostima, generando insicurezza e portandolo spesso a far sfociare l’angoscia in comportamenti fobico-ossessivi. Come avviene per tutte le paure che diventano patologiche, la dismorfofobia è un disagio fortemente limitante 

venerdì 13 febbraio 2015

Il Disturbo Post Traumatico da Stress raddoppia nelle donne il rischio di sviluppare il diabete



Secondo i ricercatori della Mailman School of Public Health alla Columbia University e l’Harvard School of Public Health, le donne con Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS) hanno una probabilità quasi due volte maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2, rispetto alle donne che non hanno tale diagnosi. 

Lo studio longitudinale di questi ricercatori fornisce la prova, ad oggi più significativa, di una relazione causale tra DPTS e diabete di tipo 2. I risultati sono stati pubblicati online sulla rivista JAMA Psychiatry . 

I ricercatori hanno analizzato i dati del sondaggio, raccolti dal 1989 al 2011, di 49.739 donne iscritte al Nurses Health Study II ed hanno trovato che, più erano alti il numero e la gravità dei sintomi del DPTS, più era elevato, per una donna, il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Dall’età di

lunedì 9 febbraio 2015

Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS)

“Possiamo essere schiavi del passato ma dobbiamo assolutamente essere i signori del futuro“. B. Pascal

DEFINIZIONE
Il disturbo post traumatico da stress (DPTS) consiste in una sindrome caratterizzata da forti sofferenze psicologiche causati da un evento traumatico, catastrofico o violento.
Originariamente esso era conosciuto come nevrosi da guerra, proprio perché inizialmente tale disturbo veniva spesso riscontrato nei soldati reduci da combattimenti e situazioni belliche molto cruenti. Successivamente, in particolare dopo la guerra del Vietnam, la prevalenza delle sindromi post-traumatiche nel personale militare iniziò a manifestarsi in modo significativo ed il tema iniziò ad essere portato all'attenzione di alcuni psichiatri sensibili al problema, così che nel 1980 fu introdotta nel DSM III la diagnosi di Post-Traumatic Stress Disorder. Nella versione riveduta del DSM IV sono individuati 3 differenti tipi di disturbi:

  • Disturbi dell'Adattamento (DA): si tratta di disturbi di moderata entità, con sintomi di tipo ansioso e depressivo, reattivi ad un evento emotivamente significativo ma che non implica necessariamente un'esperienza di morte (reale o minacciata) è il caso, ad esempio, di un abbandono amoroso o di un licenziamento improvviso;
  • Disturbo Acuto da Stress (DAS): è una condizione psicopatologia acuta che si manifesta, entro un breve

venerdì 6 febbraio 2015

Onicofagia


DEFINIZIONE E DESCRIZIONE
L’onicofagia è un disturbo compulsivo che porta il paziente a mangiare le proprie unghie e, nei casi più gravi, anche le pellicine e le cuticole circostanti, con conseguenze nocive sia a livello fisico che psicologico.

Il DSM-IV-R classifica l'onicofagia come un disturbo del controllo degli impulsi.  E' solitamente classificata tra i disturbi comportamentali e delle emozioni che si presentano durante l’infanzia e l’adolescenza; se trascurata, l’onicofagia può protrarsi fino all’età adulta. Si tratta di un’attività inconscia compiuta dal soggetto, il quale, per la maggior parte del tempo, non si rende conto di quando le mani sono portate alla bocca e i denti cominciano a rosicchiare le unghie.
Questa abitudine di rosicchiare le estremità delle dita si manifesta soprattutto in periodi di nervosismo, noia e stress, e può rappresentare semplicemente un sintomo di ansia, ma anche di disagio profondo. Molte volte essa trae origine da uno stato emotivo inquieto, espressione di un disagio affettivo avente lo scopo di scaricare le tensioni interne.
La maggior parte delle persone trova in questa abitudine l’unico modo per calmare sé stessi.

PSICODINAMICA
Secondo la teoria freudiana, l’abitudine di mangiare le unghie è un sintomo di fissazione orale, in quanto si manifesta prevalentemente con un’ossessiva stimolazione della zona. Inoltre, portare qualcosa alla bocca richiama, a livello metaforico, l’esperienza del seno materno e l’onicofagia è utilizzata per ottenere lo stesso effetto calmante. 

CAUSE
All’origine del vizio di mangiarsi le unghie, spesso vi è una

lunedì 2 febbraio 2015

1° Corso on-line individuale di Training Autogeno Superiore (T.A.S.)

Per coloro che hanno appreso il T.A. somatico di base e vogliono completare il percorso autogeno, iniziano dal 1 febbraio le iscrizioni per il Training Autogeno Superiore individuale on-line: sarà possibile iscriversi fino al 31 marzo 2015. I corsi si svolgeranno nei mesi di aprile e maggio 2015.
      Il T.A.S.  è il naturale completamento del T.A. somatico di base. Esso comprende una serie di 8 esercizi che includono immagini mentali specifiche, ciascuna delle quali esplora un aspetto profondo della personalità. La prima esecuzione di ogni esercizio viene fatta sotto la guida della psicologa, poi sarà svolto autonomamente 3 volte a settimana.
      Mentre il T.A. di base è una tecnica che include prevalentemente l'aspetto psico-somatico e il sistema neurovegetativo, il T.A.S. riguarda invece più specificatamente la sfera psichica e i vissuti profondi della personalità: esso permette di raggiungere le insicurezze frenanti, ma anche le potenzialità latenti. Quindi, il T.A.S., oltre che essere per tutti un importante strumento per la crescita interiore, esso diventa insostituibile quando l'eventuale sintomatologia che il paziente presenta nasca da un vero e proprio disagio esistenziale (mancanza di senso della vita, di valori, ecc.). 
      Ogni incontro avrà un costo di 40,00 € pagabili anticipatamente con bonifico o con accredito (anche di volta in volta) su postepay. Al termine sarà rilasciata ricevuta di pagamento.
      Inoltre, alla fine del corso, si avrà diritto gratuitamente al re-test del Luscher per un confronto con la prima somministrazione (quella preliminare al corso di Training Autogeno di base).
       Per l'iscrizione si può telefonare al n. 389 1161310, oppure tramite il modulo che troverete QUI.